In ricordo di Pietro Savorgnan di Brazzà grande esploratore Italiano in Africa Centrale

Pietro Savorgnan di Brazzà è stato un esploratore italiano di grande rilievo, attivo in Africa Centrale durante il XX secolo.

Nato in Senegal il 14 settembre 1905, Brazzà è noto per le sue imprese esplorative e le sue missioni in Africa, dove ha contribuito significativamente allo sviluppo delle conoscenze geografiche e culturali del continente.

Brazzà è stato un esploratore eclettico, che ha condotto missioni in diverse regioni dell’Africa Centrale, tra cui il Congo, il Gabon, e la Repubblica Democratica del Congo.

Ha lavorato per l’agenzia italiana di esplorazione, e ha partecipato a diverse spedizioni per mappare le terre inesplorate e raccogliere dati scientifici.

Uno dei suoi più importanti contributi è stato la scoperta del fiume Congo, che ha aiutato a mappare e a studiare. Ha anche partecipato alla spedizione italiana in Africa, guidata dal generale Luigi Amedeo di Savoia, duca degli Abruzzi, che ha raggiunto il lago Tanganica nel 1906.

Brazzà è stato anche un appassionato di storia e cultura africana, e ha scritto diversi libri e articoli su questi argomenti.

La sua opera più famosa è “Racamambo, il miglior comandante”, che racconta le sue esperienze in Africa e le sue impressioni sulla cultura locale.Inoltre, Brazzà è stato un esploratore coraggioso e determinato, che ha affrontato molte sfide e rischi durante le sue missioni.

La sua dedizione allo studio e all’esplorazione dell’Africa Centrale gli ha guadagnato il rispetto e l’ammirazione dei suoi contemporanei.

La sua opera e le sue imprese esplorative ancora oggi rimangono un importante contributo alla storia dell’esplorazione italiana in Africa.

Quali sono stati i principali contributi di Pietro Savorgnan di Brazzà all’esplorazione dell’Africa Centrale

Pietro Savorgnan di Brazzà è stato un esploratore italiano naturalizzato francese, noto per le sue imprese in Africa Centrale. I suoi principali contributi all’esplorazione dell’Africa Centrale sono stati:

  1. Mappatura del fiume Congo: Brazzà ha condotto esplorazioni nel bacino del fiume Congo, contribuendo significativamente alla mappatura del fiume e delle terre circostanti.
  2. Acquisizione del possesso francese del Congo: Grazie ai suoi accordi con diversi capi del Basso Congo, Brazzà assicurò alla Francia il possesso di un vasto territorio che oggi comprende la Repubblica del Congo e il Gabon.
  3. Governatorato del Congo: Brazzà fu nominato commissario generale per l’Africa Equatoriale Francese e poi governatore del Congo, contribuendo a stabilire la presenza francese nella regione.
  4. Esplorazioni non violente: Brazzà è noto per aver utilizzato metodi non violenti durante le sue esplorazioni, distinguendosi dagli altri esploratori dell’epoca che spesso utilizzavano la forza per ottenere ciò che volevano.
  5. Riconoscimenti postumi: Brazzà è stato onorato postumo con la dedica di un’università, una via principale e un liceo nella città di Brazzaville, capitale della Repubblica del Congo. Inoltre, nel 2006, Francia e Congo hanno tributato un solenne omaggio all’esploratore.

Questi contributi hanno lasciato un’impronta significativa sulla storia dell’esplorazione dell’Africa Centrale e sulla colonizzazione francese del continente.

Quali furono le differenze tra le esplorazioni di Savorgnan di Brazzà e quelle di Henry Morton Stanley?

Le principali differenze tra le esplorazioni di Pietro Savorgnan di Brazzà e quelle di Henry Morton Stanley in Africa Centrale sono:

  1. Metodi di esplorazione:
    • Brazzà utilizzava metodi non violenti e cercava di stabilire relazioni pacifiche con le popolazioni locali.
    • Stanley, al contrario, era noto per il suo approccio brutale e aggressivo, arrivando a bruciare villaggi e uccidere gli indigeni che si opponevano ai suoi piani.
  2. Obiettivi:
    • Brazzà era mosso da ideali di civilizzazione e di protezione delle popolazioni locali, rifiutando lo sfruttamento coloniale.
    • Stanley lavorava per conto di Leopoldo II del Belgio, con l’obiettivo di espandere il dominio coloniale.
  3. Risultati:
    • Grazie ai suoi metodi pacifici, Brazzà riuscì ad assicurare il possesso francese di vasti territori in Congo e Gabon.
    • Stanley, nonostante i suoi metodi aggressivi, non riuscì a impedire l’affermazione dell’influenza francese nella regione.

In sintesi, Brazzà e Stanley rappresentavano due approcci diametralmente opposti all’esplorazione e alla colonizzazione dell’Africa Centrale, con Brazzà che si distinse per il suo umanitarismo e il suo rifiuto dello sfruttamento coloniale.

Come venivano percepiti Savorgnan di Brazzà e Stanley dai locali africani?

I locali africani avevano percezioni diverse riguardo a Savorgnan di Brazzà e Stanley:

  1. Savorgnan di Brazzà:
    • Era noto per i suoi metodi non violenti e la sua repulsione verso lo sfruttamento coloniale. Questo gli guadagnò la stima e la fiducia delle popolazioni locali, come dimostrato dalla sua capacità di convincere i capi del Basso Congo a concedergli il possesso di un vasto territorio.
    • Fu accolto con favore dai capi locali, come il re Makoko dei Bateke, che gli chiese di proteggere il suo regno e di mediare la pace tra le diverse tribù.
  2. Henry Morton Stanley:
    • Era noto per la sua brutalità e la sua determinazione a conquistare le terre africane. Questo gli guadagnò una reputazione di “Rock-breaker” (rompitori di rocce) e di “Boula Matari” (rompitori di teste).
    • Fu visto come un invasore e un oppressore dalle popolazioni locali, che temevano la sua violenza e la sua capacità di distruggere villaggi e uccidere gli indigeni che si opponevano ai suoi piani.

Savorgnan di Brazzà era visto come un esploratore gentile e umano che cercava di proteggere e civilizzare le popolazioni locali, mentre Stanley era visto come un conquistatore brutale e violento che si opponeva alle culture africane

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