L’Africa piange la perdita di un grande leader visionario
Il Forum dei Sovrani e Leader Tradizionali d’Africa (FSLTA) è in lutto. L’organizzazione panafricana ha annunciato, con profonda costernazione, la scomparsa del suo Segretario Generale Permanente, Sua Maestà Tchiffy Jean Gervais Zié, avvenuta il 28 agosto 2025 in Italia, all’età di 73 anni. Una perdita che segna profondamente non solo la Costa d’Avorio, sua terra natale, ma l’intero continente africano che perde uno dei suoi più influenti leader tradizionali.
Un gigante della leadership tradizionale africana se ne va
La notizia della scomparsa di Sua Maestà Tchiffy Zié ha scosso il mondo della leadership tradizionale africana. In un comunicato firmato dal Dr Jido Franklin, Primo Cancelliere e Direttore esecutivo del FSLTA, la Cancelleria ha presentato le sue condoglianze alla famiglia del defunto, alla chefferie tradizionale di Payopa così come all’insieme delle teste coronate d’Africa, membri fondatori del Forum. “L’Africa e la sua diaspora hanno appena perso una personalità d’eccezione”, sottolinea il testo, riconoscendo l’enorme vuoto lasciato da questo straordinario .
Originario del villaggio di Payopa nella sottoprefettura di Gagnoa, nel centro-ovest della Costa d’Avorio, Tchiffy Zié si è spento in Italia dopo una lunga malattia. La sua morte ha gettato nella tristezza non solo la regione del Gôh, ma un’ampia cerchia di africani che riconoscevano in lui un simbolo di dignità e saggezza.

Un percorso segnato dall’impegno panafricano
L’ascesa di un leader visionario
La vita di Sua Maestà Tchiffy Jean Gervais Zié è stata caratterizzata da un impegno costante per l’unità e lo sviluppo dell’Africa. Intronizzato 263° Re David dalla Chiesa Ortodossa Etiope d’Africa, fu il primo Segretario Generale Permanente del FSLTA, un’organizzazione che ha contribuito a plasmare sin dalle sue origini.
Il Forum dei Sovrani e Leader Tradizionali d’Africa, fondato il 28 agosto 2008 a Bengasi in Libia con il sostegno dell’ex guida della rivoluzione libica Muammar Gheddafi, rappresenta oggi una delle più importanti piattaforme di coordinamento per le autorità tradizionali del continente. Sotto la guida di Tchiffy Zié, questa organizzazione ha acquisito una dimensione continentale straordinaria, riunendo 535 re, sultani, sceicchi e altri leader tradizionali africani.
Un ponte tra tradizione e modernità
Quello che distingueva maggiormente Sua Maestà Tchiffy Zié era la sua capacità eccezionale di coniugare i valori ancestrali con le esigenze contemporanee. Non si limitava a essere un custode delle tradizioni, ma era un innovatore che vedeva nella chefferie tradizionale uno “strumento che merita di essere sostenuto” dall’Unione Africana.
La sua influenza si estendeva ben oltre il villaggio di Payopa. Riconosciuto a livello internazionale come umanitario, visionario e attivista per lo sviluppo africano, aveva consigliato l’Unione Africana e si era rivolto alla sua assemblea generale e ai Capi di Governo in diverse occasioni. Era riconosciuto dal Parlamento Panafricano come un pensatore e filosofo sobrio e aveva interagito con leader di grandi blocchi come l’Unione Europea
L’impegno per la pace e la mediazione
Un mediatore rispettato
Una delle dimensioni più significative del lavoro di Tchiffy Zié era il suo ruolo nella mediazione dei conflitti africani. Molto coinvolto nella mediazione africana, era stato mandatato dai suoi pari nel settembre 2022 per facilitare la risoluzione della crisi ivoiro-maliana nata dall’arresto di 49 soldati ivoriani a Bamako in Mali.
Per più di cinque mesi, condusse sforzi di facilitazione e lobbying presso capi tradizionali, personalità politiche e istituzionali, al fine di promuovere il dialogo tra Mali e Costa d’Avorio. Questo intervento testimonia la fiducia che i leader africani riponevano nelle sue capacità di mediazione e nella sua saggezza diplomatica.
La sua filosofia era chiara: la mediazione africana tradizionale rappresenta un patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Credeva profondamente nel potere della tradizione per costruire l’unità e l’armonia, vedendo nella chefferie tradizionale un partner essenziale per gli Stati moderni nel processo di sviluppo del continente.
I progetti visionari: KOSAHÄ e oltre
Un programma multisettoriale ambizioso
Tra i progetti più significativi promossi da Sua Maestà Tchiffy Zié figura KOSAHÄ, un ambizioso programma multisettoriale incentrato sull’agricoltura, l’ambiente e la salute. Questo progetto rappresentava la sua visione concreta della rinascita africana, combinando sviluppo sostenibile e valorizzazione delle tradizioni locali.
L’ONG internazionale RAFUDESC-Benin, partner del progetto, saluta la memoria di un “grande uomo, visionario e unificatore”. Attraverso questa partnership, Sua Maestà Tchiffy Jean Gervais Zié era riuscito a creare una vasta piattaforma di esperti africani di tutte le discipline, al servizio della rinascita africana. Come dichiarato da Édouard V., presidente dell’organizzazione: “Nessun sacrificio sarà mai troppo grande affinché il progetto KOSAHÄ si concretizzi a beneficio delle popolazioni africane”.

United Kingdoms of Africa: un sogno panafricano
Oltre al suo ruolo nel FSLTA, Tchiffy Zié era anche presidente fondatore dell’organizzazione United Kingdoms of Africa Associations e iniziatore del concetto United Kingdom of Africa. Questa organizzazione, ufficialmente formata nel 2015, include l’approvazione ufficiale di 535 Re, Sultani, Sceicchi e altri Leader Tradizionali in Africa tramite il Forum dei Sovrani e Leader Tradizionali, che rappresentano collettivamente le voci di quasi un miliardo di persone nel Continente Africano.
L’United Kingdoms of Africa Association è una piattaforma di advocacy per lo sviluppo sociale non politica che agisce come voce unificata per la società civile, funzionando a sostegno delle Presidenze e dei governi nazionali, delle Istituzioni e dei Cittadini per supportare i Piani di Sviluppo Nazionale dei Governi Africani, l’Agenda 2063 dell’Unione Africana e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
L’eredità di un costruttore di ponti
Un esempio di riconciliazione
La vita di Tchiffy Zié è stata anche segnata dal suo impegno per la riconciliazione nazionale in Costa d’Avorio. Durante la crisi post-elettorale del 2011, mentre molti villaggi della regione di Gagnoa, zona d’origine del presidente Laurent Gbagbo, furono teatro di violenze, Payopa fu risparmiato dalle Forze Repubblicane della Costa d’Avorio (FRCI) nella loro avanzata su Abidjan.
Questo atto di saggezza fu salutato con riconoscenza da Tchiffy Zié che, nonostante il saccheggio della sua residenza ad Abidjan, tenne a riconoscere solennemente il comportamento responsabile delle FRCI, consegnando loro la somma di un milione di franchi CFA. “Ci sono stati problemi in alcuni villaggi di Gagnoa, ma Dio ha risparmiato Payopa”, dichiarò, dimostrando la sua capacità di guardare oltre i conflitti verso la costruzione della pace.

Un’influenza continentale duratura
L’impatto di Sua Maestà Tchiffy Zié sul panorama della leadership tradizionale africana non può essere sottovalutato. La sua partecipazione attiva al Consilio Panafricano delle Autorità Tradizionali e Consuetudinarie (CPATC) e la sua collaborazione con altre piattaforme continentali hanno contribuito a dare una voce più forte e coordinata ai leader tradizionali africani.
Era riconosciuto come una figura che aveva la capacità di parlare a nome della tradizione senza rifiutare la modernità, un equilibrio delicato ma essenziale per l’Africa contemporanea. La sua visione di un’Africa unita, rispettosa delle sue tradizioni ma aperta al progresso, continua a ispirare leader e comunità in tutto il continente.
Il riconoscimento internazionale
Un leader globalmente rispettato
La statura internazionale di Tchiffy Zié andava ben oltre l’Africa. Come ex-direttore generale di una società di investimento italo-ivoriana, aveva costruito ponti economici e culturali tra l’Africa e l’Europa, dimostrando che la leadership tradizionale poteva giocare un ruolo significativo anche nell’economia moderna.

Il suo titolo di 263° Re David, riconosciuto ad Aksum in Etiopia dopo l’imperatore Haile Selassie, testimoniava il rispetto e la venerazione che godeva non solo in Costa d’Avorio ma in tutto il continente. Questo riconoscimento simbolico lo collocava in una lignaggio spirituale e culturale che risale alle radici più profonde della civiltà africana.
La vision per l’Africa del 2030
Un’Africa forte e aperta al mondo
Il 3° Summit dei Sovrani e Leader Tradizionali d’Africa, organizzato sotto la sua guida nel novembre 2024 a Lomé in Togo, aveva come tema centrale la vision del FSLTA per il 2030: “un’Africa forte, pacifica, ricca delle sue risorse, del suo patrimonio culturale e dei suoi valori ancestrali, le cui istituzioni tradizionali partecipano efficacemente, insieme agli Stati, al ripristino della sua dignità e della sua prosperità, a beneficio delle popolazioni”.
Questa vision rappresentava l’essenza del pensiero di Tchiffy Zié: un’Africa che non rinuncia alle sue radici ma che si proietta con fiducia verso il futuro, dove le istituzioni tradizionali collaborano con gli Stati moderni per il bene comune.
Un vuoto difficile da colmare
L’impatto della sua scomparsa
Per molti attori dello sviluppo e della chefferie tradizionale, la scomparsa del sovrano costituisce una perdita immensa. Le sue azioni, le sue convinzioni e il suo ruolo di costruttore di unità rimarranno scolpiti nella storia recente del continente. Come insiste ancora l’ONG partner RAFUDESC-Benin: “Nessun sacrificio sarà mai troppo grande affinché il progetto KOSAHÄ si concretizzi a beneficio delle popolazioni africane”.
A Payopa come nelle altre località del Gôh, la costernazione è immensa. Le popolazioni si stanno già organizzando per rendere gli omaggi dovuti al suo rango, mescolando riti consuetudinari e riconoscimento ufficiale. Per i suoi cari e per tutta la comunità africana dei capi tradizionali, la sua scomparsa apre un vuoto difficile da colmare.
Un’eredità che continua a vivere
Tuttavia, al di là del dolore, rimane l’assicurazione che il suo nome resterà associato alla promozione dell’identità africana e alla ricerca di una pace duratura. Lasciando questo mondo, Sua Maestà Tchiffy Zié Jean Gervais ha lasciato dietro di sé un’eredità spirituale e culturale il cui splendore non si spegnerà, ricordando che alcune figure, per la forza del loro impegno, continuano a vivere attraverso la memoria collettiva.
Verso il futuro: onorare la memoria di un visionario
I prossimi passi
Il programma delle esequie e l’accompagnamento di Sua Maestà Tchiffy Jean Gervais Zié alla sua ultima dimora saranno comunicati successivamente dalla Cancelleria del FSLTA. Questo momento sarà senza dubbio l’occasione per l’Africa intera di rendere omaggio a uno dei suoi figli più illustri.
La sua visione di un’Africa unita nel rispetto della diversità, forte delle sue tradizioni ma aperta al mondo, continua a guidare il lavoro di migliaia di leader tradizionali in tutto il continente. I progetti che ha iniziato, le istituzioni che ha contribuito a creare, e soprattutto lo spirito di unità e di sviluppo sostenibile che ha promosso, costituiscono l’eredità più preziosa che lascia alle generazioni future.
Un messaggio per le generazioni future
L’esempio di Sua Maestà Tchiffy Jean Gervais Zié dimostra che è possibile essere profondamente radicati nella propria cultura e allo stesso tempo aperti al dialogo e al progresso. La sua vita insegna che la leadership autentica non consiste nell’imporre la propria volontà, ma nel servire la propria comunità e nel costruire ponti tra i popoli.
In un’epoca in cui l’Africa affronta sfide complesse – dai cambiamenti climatici alle questioni di governance, dallo sviluppo economico alla preservazione culturale – l’eredità di Tchiffy Zié offre una roadmap preziosa. La sua vision di istituzioni tradizionali che collaborano con gli Stati moderni per il bene comune rappresenta un modello di sviluppo che rispetta sia la continuità culturale che l’innovazione necessaria.

L’immortalità del idea di Sua Maestà Tchiffy Jean Gervais Zié
La scomparsa di Sua Maestà Tchiffy Jean Gervais Zié segna la fine di un’era, ma anche l’inizio di una nuova fase per la leadership tradizionale africana. Come spesso accade con i veri leader, la sua influenza trascende la sua presenza fisica. Le idee che ha promosso, le istituzioni che ha contribuito a costruire, e soprattutto lo spirito di unità africana che ha incarnato, continueranno a ispirare e guidare le generazioni future.
L’Africa ha perso un gigante, ma ha guadagnato un’eredità immortale. Nelle parole, nei progetti e nelle istituzioni che porta il suo nome, Tchiffy Zié continuerà a vivere, ricordando a tutti che il vero sviluppo africano passa attraverso il rispetto delle tradizioni, l’unità dei popoli e la collaborazione costruttiva tra tutte le componenti della società.

Addio, Gnê Zêlé. Che la sua anima riposi in pace, e che la sua visione per un’Africa forte, unita e prospera continui a guidare il cammino del continente verso un futuro migliore.
Fonti:
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