Cos’è un ecosistema per l’innovazione e l’imprenditorialità

Introduzione

Le nuove imprese sono generatrici fondamentali di innovazione e di progresso economico. Ma cosa favorisce l’emergere e la crescita di queste imprese? È sicuramente vero che l’imprenditorialità, orientata alla crescita e all’innovazione, è influenzata dalle condizioni nazionali, ma i driver vanno ben oltre. 

Definizione di ecosistema

Per definire l’ecosistema dell’innovazione è necessario partire da tre componenti e combinarli fra loro per capirne appieno il significato: innovazione, sistema ed ecosistema.

Il concetto di innovazione ha una lunga storia concettuale con molte connotazioni e denotazioni fluide, ma può essere sintetizzato come il risultato di un processo che porta a un grado di novità dovuto a un cambiamento e a un grado di utilità o successo nell’applicazione di qualcosa di nuovo. 

Il concetto di ecosistema nasce nel campo dell’ecologia ed è definito come una comunità dinamica che si co-evolve, composta da diversi attori che creano e catturano nuovo valore attraverso meccanismi di interazione competitiva e collaborativa. 

Da qui deriva che l’ecosistema dell’innovazione è l’insieme in evoluzione di attori (imprese, organizzazioni private, entità governative), attività e artefatti (prodotti/servizi/tecnologie), istituzioni (politiche, normative) e le loro relazioni, che si combinano insieme per raggiungere una proposta di valore globale per l’intero ecosistema (Adner, 2017). Sotto tale logica, gli ecosistemi consentono una creazione di valore che nessuna singola impresa potrebbe creare da sola.

Principi base

L’adozione di un approccio ecosistemico all’innovazione riconosce quindi che:

  • Un ecosistema dell’innovazione è composto da diversi attori, relazioni (non causali) e risorse in grado di trasformare un’idea innovativa in impatto trasformativo su larga scala.
  • L’efficacia di ciascuna parte all’interno dell’ecosistema è influenzata dalle altre parti (ad esempio, gli imprenditori dipendono dalla possibilità di accedere ai finanziamenti).
  • Il cambiamento in una parte dell’ecosistema porta a cambiamenti in altre parti dell’ecosistema creando forte inter-dipendenza fra le parti (ad esempio, un aumento della connettività Internet accelererà la progettazione e la sperimentazione di nuove tecnologie).

Gli stadi evolutivi dell’ecosistema dell’innovazione

Gli ecosistemi dell’innovazione e dell’imprenditorialità si possono rappresentare tramite un ciclo di vita composto da quattro fasi, ciascuna identificabile tramite un differente set di caratteristiche, sfide e obiettivi. 

La prima fase di attivazione è caratterizzata da una limitata esperienza in ambito di startup in termini di conoscenza degli imprenditori, investitori esperti, consulenti e mentori e comportamenti della comunità che siano in grado di supportare il successo delle giovani imprese. L’obiettivo di questa fase deve quindi essere la definizione di programmi mirati volti ad aumentare la mentalità imprenditoriale, far crescere il senso di community locale che permetta di creare connessioni fra gli attori e ampliare il contributo di forme di finanziamento dedicate all’erogazione di capitale per imprese embrionali. 

Nella fase di globalizzazione vi è una maggiore esperienza nell’avvio di iniziative imprenditoriali e si è sviluppata una serie di Trigger (esperienze imprenditoriali che fungano da inneschi) con ampia risonanza che portano all’attrazione di risorse nazionali (imprenditori, talenti, investitori) da altri ecosistemi che stanno attraversando la fase precedente, ma che guardano ad ecosistemi a livello globale. È quindi necessario concentrarsi sull’aumento della connessione, con i fondatori dei migliori ecosistemi, che rappresenta il fattore di successo che definisce il potenziale di scalabilità di un ecosistema, e sul supporto (finanziario) alle startup in grado di aumentare la loro presenza iniziale nel mercato globale. 

Nella fase di attrazione aumenta il numero di casi di successo a livello globale, formando in alcuni casi imprese unicorno con uscite superiori a $1 miliardo, che producono un’attrazione globale per il reperimento di risorse addizionali. In questa fase è necessario fare leva su tali risorse per espandere in modo significativo le dimensioni dell’ecosistema, colmare le lacune rimanenti e dirigere l’attrazione attraverso programmi politici ben progettati.

Nella fase finale di integrazione l’ecosistema diventa auto-sostenibile con una forte connessione globale e un flusso di conoscenza all’interno dell’ecosistema che mantiene le sue imprese integrate nel tessuto globale e che è in grado di produrre modelli di business all’avanguardia e le competenze necessarie per raggiungere un livello globale elevato. Per poter integrare in modo stabile e duraturo l’ecosistema all’interno dei flussi globali, nazionali e locali di risorse e conoscenze è necessario ottimizzare le leggi politiche per sostenere la competitività e crescita dell’ecosistema e diffondere i benefici (cultura, fonte di competitività, capitale, innovazione) ad altri settori dell’economia e parti della nazione. 

La valutazione degli ecosistemi dell’innovazione

Come indicato da Michael Porter in riferimento ai settori tradizionali, la dimensione di un ecosistema ha un’influenza rilevante sulla sua performance. Questo accade grazie a una serie di effetti di rete tali per cui l’impatto economico di ogni impresa innovativa aggiuntiva inserita all’interno dell’ecosistema cresce al crescere della dimensione dell’ecosistema. 

Lo stesso accade per l’ecosistema dell’innovazione, come mostrato da una ricerca effettuata dalla Startup Genome1. Secondo tale studio, in un ecosistema di 1.000 startup, ogni startup aggiunge in media un valore di $5,1 milioni in valore economico, in un ecosistema di 2.000 imprese ogni startup ne aggiunge $6,9 milioni, in uno da 3,000 startup il valore di ogni singola impresa aumenta a $10.6 milioni e così via. Utilizzando una regola del pollice riassuntiva si può dire che ecosistemi 3 volte più grandi producono un valore economico 5 volte maggiore, pari a una crescita esponenziale di un fattore di 1,7. In modo analogo, un ecosistema che perde metà delle proprie imprese potrebbe perdere più della metà del valore economico precedentemente creato. Da questa semplice analisi si può capire l’importanza di creare e mantenere vitali ecosistemi innovativi.

1 Startup Genome è l’organizzazione di ricerca e policy advisor leader a livello mondiale per agenzie pubbliche e private impegnate ad accelerare il successo del proprio ecosistema di startup.

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