CAMERUN – I padri Gesuiti sviluppano progetti formativi

Douala – I padri Gesuiti promuovono sia progetti di microimprenditoria e anche a salvare i banani dall’estinzione. È questo il progetto lanciato a Douala capitale banano riproduzione gesuitieconomica dai gesuiti del Camerun. Un’iniziativa che ha una doppia valenza, formativa e naturalistica, in un contesto non semplice come quello del Paese africano.

L’agenzia Fides sta portando avanti In Camerun questi interessanti progetti dove oltre tre milioni di ragazzi e ragazze non hanno raggiunto il livello minimo di formazione scolastica. Il 70% delle ragazze è analfabeta.

Questo fenomeno è particolarmente visibile nelle regioni settentrionali, dove oltre un milione di ragazze tra i 10 e i 19 anni non sa leggere né scrivere (il 31,9% delle ragazze della regione).

Per far fronte a questa situazione, l’ufficio per lo sviluppo dei gesuiti dell’Africa Occidentale sta lavorando per trasmettere a questi ragazzi le tecniche agricole che potranno sia nel presente che nel immediato futuro essere utili come base di partenza per costruire progetti microimprenditoriali.

I padri Gesuiti hanno così organizzato un corso per coltivare i banani attraverso il metodo Pif, cioè la coltivazione di piante partendo da frammenti di gambo. Si tratta di un sistema molto efficiente di propagazione del banano sviluppata da anni che utilizza la tecnica dell’innesto.

Questa tecnica ha il vantaggio di poter essere eseguita dai produttori locali che utilizzano materiali vegetali a cui hanno facile accesso a bassi costi. La resa è ottima. È possibile produrre tra 10 e 30 piante da un singolo gambo. I banani ottenuti sono piante forti e sane.

Il corso dei gesuiti è stato suddiviso in due sessioni. La prima è stata dedicata alla teoria. La seconda parte è stata dedicata alla germinazione delle piantine. Germinazione che può essere effettuata in appositi germogliatori o in contenitori di facile reperibilità, come i panieri utilizzati dalle persone comuni. Alcuni studenti hanno già iniziato a mettere in pratica quanto appreso.

«Questa nuova tecnica – spiega Robert, uno degli studenti – è semplice, economica e rapida. Ho un piccolo appezzamento di terra e intendo mettere a dimora almeno quattromila piantine. Se il mio progetto avrà successo, potrebbe diventare un buon business per me».

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